Scelte dall’UE: sono 9 le città italiane che diventeranno a impatto zero. I dettagli in merito

Scelte dall’UE. Sono nove le città in prima linea per la transizione ecologica. Entro il 2030 le emissioni incontreranno un radicale ridimensionamento. Eppure qualcosa non va.

Europa Italia bandiera
Bandiera dell’Europa (Foto di kdg2020 da Pixabay)

Sono 1o0 le città che prenderanno parte alla missione targata Ue “Horizon Europe”. 100 città intelligenti ridurranno le proprie emissioni sino a diventare ad impatto zero. Tutto entro il 2030.

Milano, Bergamo, Torino, Bologna, Firenze, Padova, Parma, Prato e Roma sono le prescelte della nostra penisola. Le intenzioni sembrano placcate d’oro eppure qualcosa di questa selezione non torna.

Scelte dall’UE: il mezzogiorno italiano resta indietro

Europa Italia bandiera
Italia fisica (Foto di Stefano Ferrario da Pixabay)

Le città italiane pioniere della scalata alle emissioni sono tutte al di fuori, o al di là, del mezzogiorno. L’obiettivo è quello di non arrecare più danno all’atmosfera e di farlo entro il 2030. L’impatto zero sul clima (obiettivo net-zero) è la mission delle 9 città intellingenti d’Italia, a quanto pare, le sole.

Il programma porta il nome di Horizon Europe, Orizzonte Europa, ed ha accesso a 360 milioni di euro per il lancio di nuovi percorsi sostenibili da avviare entro il 2030. Il finanziamento sarà spartito fra le macroaree della mobilità, dell‘efficientamento energetico degli impianti e della pianificazione urbana verde.

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Assieme ad Eco bonus e Bonus casa, provvedimenti italiani, l’UE favorisce la transizione ecologica con un incentivo da 360 milioni di euro che interessa anche la nostra penisola. La domanda è perchè il meriodione d’Italia sia stato tagliato fuori dall’iniziativa e, di fatto, dall’innovazione. Quello della questione meridionale è uno spettro che ancora aleggia sulla penisola e che tarda a scomparire.

Il piano per la neutralità climatica investirà imprese e cittadini che potranno firmare dei contratti attestanti i relativi piani di investimento. La Commissione Europea ha difatti invitato le 100 città beneficiarie a stilare i contratti nell’ottica di un favorimento del dialogo fra cittadini ed imprese in una così delicata fase di cambiamento.

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La presidente della Commissione von der Leyen ha mostrato il più totale appoggio e sostegno alle città che ha definito pioniere del cambiamento. Ci chiediamo a questo punto se non si debba ringraziare Putin per aver fatto balenare in testa alla commissione la malsana idea di salvaguardare l’ambiente a fronte dello stop ai rifornimenti. Meglio tardi che mai?