Cannabis: una pianta che fa discutere. Arriva alla Camera il disegno legge sulla coltivazione domestica

La cannabis torna a far discutere. Di cosa parla il disegno di legge ora alla Camera e cosa succederà se sarà effettivo.

cannabis legge camera
(TinaKru – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sulla cannabis si torna a parlare di legge, anzi di disegno di legge. Prima di tutto, è importante fare chiarezza, perché questo tema si può confondere facilmente. La legge in discussione non parla di legalizzare la droga e non parla di un uso indiscriminato della cannabis. La novità riguarda la coltivazione domestica e quindi anche quelle persone che hanno bisogno della cannabis per potersi curare e che oggi non possono farlo. Infatti, non tutta la cannabis è oggetto della legge, ma solo quattro tipi di piante. Facciamo chiarezza per capire di cosa si sta discutendo in queste ore alla Camera dei Deputati.

Cannabis, il disegno di legge non convince proprio tutti sulla coltivazione domestica: ecco perché

cannabis legge come funzionerà
(NickyPe – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allora, oggi chi decide di coltivare la cannabis in casa – anche se è una persona malata che ne ha bisogno – vede questa operazione equiparata allo spaccio di droga, con pene fino a sei anni di reclusione. Non stiamo parlando di quantitativi ingenti. Basta solo che ci sia una sola pianta in casa per far scattare la normativa vigente. La Corte di Cassazione si è pronunciata più volte a questo riguardo, chiedendo al legislatore di darsi una mossa. Infatti, i tribunali sarebbero intasati da persone che sono definite spacciatori, ma che in realtà hanno solo una piantina in casa.

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Oggi, lo spaccio lieve – cioè proprio i casi di cui stiamo parlando – può portare a 4 anni di reclusione. Con la normativa ora in discussione, la pena si dimezzerebbe a 2 anni e 2 mesi al massimo. Nel 2021, ci fu una richiesta di referendum in tal senso, che portò a oltre 640mila firme depositate in Cassazione, ma purtroppo il referendum è stato bocciato di recente dalla nuova Consulta. Al momento, si sta parlando di una discussione alla Camera.

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Ora, la discussione deve portare a una votazione alla Camera. Poi, la palla deve passare al Senato, ne devono parlare anche i senatori, poi devono votare anche loro la legge – e a questo punto potrebbero esserci anche dei cambiamenti che vanno approvati di nuovo alla Camera – e solo al termine di questo processo si arriva alla firma del Presidente della Repubblica.