Insetto alieno devasta i raccolti. Agricoltori italiani nel caos, facciamo il punto

Un insetto alieno, cioè non parte di quell’habitat naturale, sta causando un impatto devastante per le coltivazioni italiane. Cosa sta succedendo.

insetto alieno
(Warren Matthews – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo aver affrontato la Xylella, ora il Salento deve fare i conti con un altro insetto alieno, cioè arrivato da un habitat ben diverso da quello pugliese. Si tratta della Popilia Japonica, un insetto verde che arriva dal Giappone. Il coleottero si riconosce dal colore verde, ma anche dalle ali color bronzo o rame. In più, l’esemplare adulto può arrivare a 11 centimetri, mentre quelli più piccoli anche a 5 o 7 centimetri. Le antenne si vedono poco, ma hanno una particolarità: somigliano a dei piccoli fiori e captano molto bene i feromoni, quindi riconoscono dove ci sono le coltivazioni da attaccare. Si possono trovare a maggio nelle aree calde e a giugno-luglio dove fa più freddo.

L’insetto alieno di cui tutti hanno paura: di cosa si tratta e come fare per fermarlo

insetto alieno come fermarlo
(631372 – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il problema principale per gli agricoltori è che questo insetto alieno si mangia foglie, fiori e frutti, diffondendosi rapidamente e distruggendo tutte le coltivazioni che riesce a trovare. Della foglia restano solo le nervature dopo il passaggio di questo Attila in miniatura.

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Non è la prima volta che questo animale emigra dal Giappone. Infatti, si è manifestato anche negli Stati Uniti – che però sono più vicini del Salento rispetto al luogo di origine – dove l’animale ha causato danni per 460 milioni di dollari. Per questo, anche l’Unione Europea si è data da fare, inserendo l’insetto tra gli animali pericolosi per le coltivazioni nel regolamento dei Paesi membri, accanto alla Xylella. Questo inserimento è stato successivo al 2014, quando l’insetto era stato riscontrato nel Parco del Ticino.

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Al momento, le soluzioni a disposizione degli agricoltori sono diverse. Si possono chiedere dei fondi regionali per sterminarli, ma servono per forza i pesticidi. L’alternativa sono gli strumenti a cattura, con barattoli colorati che attirano questi animali. Purtroppo, le specie non locali sono veramente una tragedia per il territorio, perché le piante non hanno strumenti di difesa per affrontarli.