Squali, avvistati nei mari italiani: fobia per i bagnanti. Le zone visitate dai predatori

Sono stati avvistati degli squali nei mari italiani. Ecco le zone da evitare per non incontrare i noti predatori.

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Squalo leuca – Foto da Pexels

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Squali. Li abbiamo visti protagonisti di diversi film dell’orrore, a causa dei quali oggi sono noti come famigerati predatori sempre a caccia di bagnanti.

In realtà sono davvero pochi i casi annuali di attacchi di squali, solo 6 casi all’anno in tutto il mondo, un numero inferiore persino agli attacchi da parte delle mucche, che si aggirano intorno ai 20 attacchi all’anno.

Nonostante i dati pralino chiaro, un incontro con degli squali resta comunque accomunato a morte certa. Tuttavia, il pensiero che questi animali abitino solo le acque più esotiche come quelle della barriera corallina fa dormire tranquilli molti bagnanti.

Tranquillità che quest’anno ha avuto un termine, dati i recenti avvistamenti di squali lungo le coste italiane. E’ subito panico tra i bagnanti, che terrorizzati dai noti predatori, scappano dalle spiagge incirca di luoghi più sicuri dove trascorrere le vacanze estive.

Avvistamenti di squali in Italia: le spiagge nel mirino

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Esemplare di squalo longimano – Foto da Pexels

Luglio è stato un mese di avvistamenti di squali su gran parte del territorio costiero italiano. Sono stati infatti avvistati squali dal Nord al Sud Italia, di diverse specie.

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Uno dei più recenti avvistamenti è avvenuto a Torre Canne, una località pugliese in provincia di Brindisi, che fa parte di una importante riserva naturale nota come Parco Regionale Dune Costiere.

Si è trattato di una verdesca, uno squalo litorale abituato a temperature tropicali, ma facilmente reperibile anche nelle acque europee. Non si tratta però dell’unico esemplare visto in questi mesi. Qualche settimana prima dell’avvistamento, infatti, sono state individuate altre verdesche nella zona di Bari.

Uno degli avvistamenti più clamorosi, però, è avvenuto durante il mese di Maggio nello Stretto di Messina. Si trattava in questo caso del ben noto squalo bianco, uno degli squali più grandi esistenti, spesso considerato il più aggressivo, a causa dei diversi film che ne hanno rovinato la reputazione.

Lo squalo bianco, in realtà, non è il più aggressivo della sua specie. A detta degli esperti, infatti, lo squalo realmente più aggressivo e tendente ad attaccare qualsiasi cosa gli si trovi davanti è lo squalo longimano, meglio noto come pinna bianca. Si tratta di uno squalo dal carattere decisamente aggressivo, carattere che gli ha fatto guadagnare il noto epiteto di “pescecane”.

Lo squalo longimano vanta il maggior numero di attacchi all’uomo, un numero che supera la somma di tutti gli attacchi effettuati da tutte le altre specie di quali, compreso lo squalo bianco. E’ infatti il primo a cogliere l’occasione per cibarsi, in casi di naufragi o disastri aerei, facendo piazza pulita dei superstiti rimasti in acqua.

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Fortunatamente si tratta di uno squalo abituato al clima tropicale e, ad oggi, non ci sono stati avvistamenti in Italia di questa tipologia di squalo. Certo è che la presenza di squali come lo squalo bianco e lo squalo mako nel territorio italiano è un chiaro sintomo dell’innalzarsi delle temperature dei mari. Si tratta di un fattore da non sottovalutare e che porterà sempre più animali esotici a frequentare i nostri mari.