Inquinamento da maltempo, scatta il divieto di balneazione

Inquinamento da maltempo che coinvolge il mare. In una nota località non si può fare il bagno fino a nuovo avviso, ecco dove

Mare mosso inquinamento
Mare mosso (Foto di Dimitris Vetsikas da Pixabay)

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Estate davvero impossibile da dimenticare quella del 2022. Una stagione prima calda, anzi caldissima con massime che non si sfioravano da anni lungo tutto lo Stivale ed una siccità inaudita. Poi il maltempo, il freddo e soprattutto i nubifragi che hanno messo in ginocchio alcune zone del nostro Paese.

È il chiaro segno dei cambiamenti climatici e di come le stagioni siano instabili con fenomeni improvvisi ma anche violenti. Una delle ultime conseguenze di tutto questo è l’inquinamento da maltempo che ha fatto scattare il divieto di balneazione in una delle località più rinomate del Bel Paese. Vi spieghiamo tutto.

Inquinamento da maltempo, le conseguenze. Ecco dove

Castiglione della Pescaia inquinamento
Castiglione della Pescaia (Pinterest)

Acque con batteri, è anche questa una delle conseguenze provocate dal maltempo degli scorsi giorni. Non solo danni sul lungomare e nelle cittadine, ma ora si aggiunge anche il divieto di balneazione. In seguito alle rilevazioni è scattato, infatti, il provvedimento comunale che vieta a cittadini e turisti di fare il bagno.

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Dove? In Toscana e precisamente a Castiglione della Pescaia, in provincia di Grosseto. È stato il Comune a diramare una nota nella quale si comunica il provvedimento e si spiega che lungo tutto il lungomare di Ponente non è possibile fare il bagno per la presenza di batteri.

L’ordinanza è in via di aggiornamento. Oggi saranno effettuate le nuove analisi ed in base all’esito che sarà comunicato, domani si capirà come agire: se le acque del lungomare di ponente torneranno idonee alla balneazione oppure no.

Il motivo di tutto questo? Prima la segnalazione della Capitaneria di porto per “un presunto sversamento verso il mare del ‘Fosso Capezzolo’, con “sospette acque reflue di dubbia provenienza”, e la relativa richiesta di divieto di balneazione nello specifico tratto.

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Poi le analisi fatte da Arpat che hanno mostrato come tutte le acque non sono in regola per la balneazione. Secondo il Comune, “la presenza di un numero eccessivo di questi batteri potrebbe essersi verificato a causa di una situazione legata all’enorme siccità di questo ultimo anno che ha visto l’accumulo nei fossi di ogni tipo di materiale, anche organico, che il recente nubifragio ha trascinato in mare”.