Pomodori senza nichel, la produzione è tutta italiana

I pomodori sono sempre stati ricchissimi di nickel, ma un’azienda italiana ha prodotto il primo frutto senza questa sostanza

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Pomodori (Foto di LoggaWiggler da Pixabay)

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Tante volte abbiamo dovuto rinunciare a mangiare i pomodori perché intolleranti. Un’intolleranza dovuta alla presenza del Nichel che possono creare più di un fastidio gastrointestinale, come vomito, nausea, mal di testa, ma anche, nei casi più gravi, emorragia gastrica. Ma un’azienda italiana ha iniziato a produrre un pomodoro privo di questo elemento chimico.

Pomodoro senza nichel, orgoglio italiano

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Arbusto di pomodori (Foto di Couleur da Pixabay)

A creare questo nuovo tipo di pomodoro è stata una delle aziende leader nel campo dell’agricoltura. Si tratta della Gandini, attiva fin dagli anni ’50, che è diventa oramai un’esperta nella coltivazione nelle serre hi-tech idroponiche che portano a non avere sprechi di acqua e prodotti di qualità superiore.

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Con questa tecnica di coltivazione i raccolti, oltre a risultare migliori, garantiscono un forte risparmio in bolletta e soprattutto un minor utilizzo d’acqua. Un sogno a occhi aperti soprattutto in un momento di forte crisi climatica, emergenza energetica e inflazione. E’ in qualche modo la ricetta che è una realtà affermata nelle campagne del Mantovano.

La Gandini è stata tra le prime aziende italiane a lanciarsi su questo prodotto innovativo di grande successo: il pomodoro “idroponico”. A parlare dei vantaggi è il nipote del fondatore Mattia, responsabile commerciale che spiega come la tecnica idroponica fu introdotta nelle loro campagne mantovane nel lontano 1994 dopo un viaggio in Olanda, ovvero dove questa tecnica fu inventata. Quasi 30 anni dopo l’azienda è diventata una delle più importanti realtà non solo a livello regionale.

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Il giovane Gandini poi sottolinea come: “I nostri pomodori non crescono sul terreno ma su un sostrato di lana di roccia o di fibra di cocco. L’acqua vine distribuita dall’alto a goccia e il residuo lo recuperiamo. Praticamente si perde quello che la pianta trattiene e il risparmio idrico è del 90%. Ma non basta: il terreno non viene impoverito, non si usano erbicidi e i fitosanitari sono ridotti quasi a zero. E poi c’è l’alta qualità dei pomodori, che possono essere raccolti dopo 2 mesi”.

Serre ipertecnologiche esportate in tutte Italia

A favorire poi questa coltivazione anche delle serre molto tecnologiche che creano le condizioni ideali per le piante. In inverno, ad esempio, queste si scaldano grazie a un impianto a legna cippata mentre in estate gli aeratori vengono alimentati da pannelli fotovoltaici.

Tutto ciò ha permette all’azienda mantovana di produrre pomodori per tutto l’anno. Ma non solo in Lombardia visto che la Gandini ha esportato i loro standard anche nelle loro coltivazioni in Sicilia e in Calabria.