La grotta dell’Angelo, il luogo magico da visitare una volta nella vita

Nel Parco del Cilento, nel piccolo borgo di Fasanella, una cascata nasconde una grotta, oggi Patrimonio Unesco

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Sant’angelo-a-Fasanella (oto di SALVATORE MONETTI-Pixabay)

Nel Parco del Cilento, nel piccolo borgo di Fasanella, un incantevole paesaggio nasconde uno scenario naturale bellissimo. In un comune di 500 anime, per la precisione Sant’Angelo a Fasanella, una cascata cela una particolarità unica: la grotta dell’Angelo.

Già la storia del paese è molto particolare. Si divide in 3 contrade denominate: Sopra la terra, Dentro la terra e Basso la terra. I nomi indicano le altezze sulle quali si sviluppa il paese. Qui, noi possiamo visitare due siti che appartengono al Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Acque cristalline di una cascata nascondono una grotta dedicata ad un Angelo

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Parco del Cilento (Foto di tiziana gagnor-Pixabay)

Superate le acque della cascata si entra in una grotta dedicata a San Michele. La storia racconta che tra queste rocce, apparve per la prima volta proprio l’Arcangelo. A questo luogo appartiene un’altra leggenda, la quale narra che il Principe di Fasanella, tal Manfredi, scoprì la grotta e al suo interno trovò l’impronta della ali dell’Angelo.

Ed ancora oggi è possibile vedere su una parete l’impronta delle ali. E’ considerato un luogo sacro da tempi antichi, e nell’XII secolo si insidiò una comunità di monaci appartenenti all’ordine dei Benedettini. Ancora oggi, ogni anno, è meta anche di turismo religioso.

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All’ ingresso si può ammirare un portale con alla base due stipiti dove vi sono la statua di un leone e di una leonessa molto antichi. All’interno, è possibile vedere la tomba di Francesco Caracciolo.

Fin da subito si ha la sensazione di entrare in un  luogo ricco di storia. Le sculture architettoniche di grande valore artistico si fondono con le bellezze donate dalla natura. Il pavimento è ricoperto di stalagmiti, e si pensa che, in un lontano passato, fossero venerate come figure divine, insieme alle acque cristalline e alle stalattiti.

In fondo alla grotta si può visitare la cappella costruita in onore dell’Immacolata. Sull’altare poggia una cornice lignea all’interno della quale ammirare il ritratto della Madonna, risalente al XVII secolo. Un altro altare ospita la statua dedicata all’Arcangelo Michele, opera voluta dall’abate Caracciolo, così come il pulpito.

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L’abate Caracciolo commissionò anche la costruzione di un pozzo ricoperto di ceramiche napoletane risalenti, anche queste, al XVII secolo. Così come volle anche che venisse posta un’edicola a circa 5 metri di altezza su una delle pareti rocciose.

Uno scenario unico in cui natura e opera dell’uomo si fondono in perfetta armonia. Un luogo magico dove potersi addentrare e respirare la storia rimanendo incantati. La prossima possibile meta delle nostre vacanze.