La storia delle rose scomparse del Giardino Fineschi, un roseto unico in Italia

Il Giardino Fineschi è in Valdarno è uno dei roseti più importanti italiani visto che al suo interno ci sono delle rose uniche

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Il roseto Fineschi (Foto Instagram)

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Quante rose esistono al mondo? Una domanda non affatto scontata e banale. Avere una risposta però è facile. Infatti c’è un luogo unico al mondo e per fortuna in Italia in cui è possibile ammirare tutte le varietà di rosa. Da quelle di cui scrive Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia o quelle del gesuita botanico del seicento Giovan Battista Ferrari. Senza dimenticare quelle dipende da Piero della Francesco da Pierre-Joseph Redouté. Impossibile non citare quelle raccolte al castello di Malmaison dalla prima moglie di Napoleone Bonaparte Giuseppina.

Detta così sembra impossibile che tutte queste siano giunte fino ai giorni nostri. Epure è così perché al Roseto Botanico Gianfranco e Carla Fineschi è possibile ammirare un vero e proprio giardino di rose che si estende nelle campagne del Valdarno per circa tre ettari. Al suo interno è infatti possibile oltre 5mila specie e varietà. Una vero e prorpio giardino delle rose scomparse.

Le rose scomparse del Giardino Fineschi: un patrimonio unico

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Il roseto botanico Fineschi (Foto Instagram)

A realizzare questo bellissimo roseto, tra i più prestigiosi al mondo, fu uno dei più famosi chirughi ortopedici dello XX secolo: Gianfranco Fineschi, l’uomo che operò Papa Giovanni Paolo II al femore. Il medico oltra alla passione per la musica era diventato un conoscitore di rose. Ovvero un rodologo. E proprio lui decise, a metà degli anni ’60, di trasformare il giardino di famiglia in un roseto raccogliendo le rose di tutto il mondo. Anche quelle scomparse. Senza ombra di dubbio si tratta di una vera e propria collezione di rose. Un unicum italiano di incredibile rilevanza scientifica.

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Tra le aiuole infatti si possono trovare rose di ogni tipo e di ogni periodo storico. Qui queste sono disposte con rigore tassonomico e con precisi filogeneteci e sistematici. Ovvero a prescindere dalla loro topologia è possibile vedere come questo fiore si è declinato ed evoluto nel tempo. E proprio questa caratteristica rende possibile ritrovare le rose scomparse. O meglio di avere una collezione di rose scomparse con le quali si evince le tappe più importanti delle linee di ibridazioni europee e non.

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Tra le rose più importanti gli ibridi di Rosa moschata, note come rose del curate, ottenute nel XX secolo dal Reverendo Permberton o le cinesi Rose Banks in onore di Lady Banks, Ma anche la Long John Silver–  in onore del famoso pirta – creata da Michael Henry Horvalth, Non mancano poi le creazioni degli italiani come quelli di Borgatti e Cazzniga, quella dei fratelli Giacomasso o di Domenico Aicardi, padre dell’Eterna Giovanizza, ovvero una delle rose più rosa al modno) o quella di Quinto Mansuino autore di Purezza un ibrido del 1960 che richiese dieci anni di ricerche.