Il 2023 sarà un anno ricco di novità. Tra queste il cambio delle etichette degli imballagi che darà il via a una vera rivoluzione
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
Dal primo gennaio 2023 sarà obbligatorio etichettare gli imballaggi in modo ecologico, e da quella data non sarà più possibile commercializzare quelli privi di tale etichettatura. Tuttavia, gli imballaggi già presenti sul mercato o dotati di etichettatura ecologica alla data del 1° gennaio 2023 potranno essere venduti fino a esaurimento delle scorte. Questa scadenza è stata raggiunta attraverso una serie di proroghe che sono state emanate a partire dal 2020, l’ultima delle quali scade il 31 dicembre 2021 (articolo 11, comma 1, Dl 228/2021).
Le etichette cambiano così
Le applicazioni dell’etichettatura ecologica degli imballaggi sono molto diverse a seconda del settore in cui vengono utilizzati. Pertanto, i produttori sono tenuti a indicare su tutti gli imballaggi (primari, secondari e terziari) la codifica alfa-numerica prevista dalla decisione 97/129/CE (ad esempio, Alu 41 per l’alluminio). Il Dm 360/2022 fornisce linee guida specifiche per aiutare le imprese a soddisfare i nuovi obblighi di etichettatura e a facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, nonché a fornire informazioni corrette ai consumatori sulla loro destinazione finale.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Caccia deregulation, l’ultimo attacco a biodiversità e natura: il punto di non ritorno
In particolare, gli imballaggi destinati ai consumatori devono anche contenere indicazioni per aiutare i consumatori a fare la raccolta differenziata. Il decreto chiarisce anche che il richiamo generico alle norme Uni “implica che, se si desidera comunicare determinati contenuti nell’etichettatura ambientale, debbano essere adottate le norme Uni pertinenti”.
Cosa sarà riportato sull’etichetta
Per identificare e classificare gli imballaggi, i produttori devono indicare sia i materiali di imballaggio utilizzati sia gli eventuali obblighi di marcatura aggiuntivi previsti per gli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile (articolo 182-ter, comma 6, lettera b, Dlgs 152/2006). Questi imballaggi, opportunamente etichettati, possono essere raccolti e riciclati insieme ai rifiuti organici.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Veicoli inquinanti, non potranno più circolare ma spuntano i 9mila euro di incentivi
Tuttavia, secondo la risposta del Ministero dell’11 novembre 2022 a un’interpellanza di Confindustria, queste regole non si applicano agli imballaggi per farmaci per uso umano e veterinario, per dispositivi medici e medico-diagnostici in vitro, almeno “fino all’adozione del decreto” previsto dall’articolo 219, comma 4, “che fornirà una disciplina specifica per questi prodotti“.