Rifiuti di plastica: cosa si trova sulle spiagge italiane | Incredibile

I rifiuti di plastica sono così difficili da smaltire che è stato creato un museo virtuale in cui si trovano veri e propri reperti d’epoca.

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Rifiuti su spiaggia da Pixabay, sito OrizzontEnergia

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Purtroppo, è noto che la plastica ha dei tempi di smaltimento praticamente infiniti, quando si disperde in natura. Per questo motivo, è fondamentale darsi da fare e contribuire impegnandosi nel riciclare i rifiuti, facendo particolare attenzione non solo a quelli in plastica, ma a tutti quelli che contengono materiali plastici e, di conseguenza, fortemente inquinanti.

Le spiagge sono talmente piene di spazzatura di questo tipo, che sono numerosi i provvedimenti che si stanno adottando in questo senso. Ambientalisti di tutto il mondo stanno impegnandosi per sensibilizzare su questo tema, con iniziative estremamente creative.

Il museo dei rifiuti raccolti sulle spiagge

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Rifiuti plastici da Pixabay sito OrizzontEnergia

Raccogliere i rifiuti sulla spiaggia è il primo passo, ma qualcuno si spinge oltre, e a quel materiale di scarto, cerca di dare nuova vita. Alcuni artisti, ad esempio, hanno realizzato installazioni e opere d’arte fatte con i materiali di scarto raccolti sulle spiagge. 

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È accaduto in Oregon dove con il progetto Washed Ashore, l’artista ed educatrice Angela Pozzi, ha raccolto più di 20 tonnellate di rifiuti che ha assemblato e trasformato in sculture giganti di animali marini. L’italiano Enzo Suma invece, ha pensato di creare un vero e proprio museo, dato che alcuni dei rifiuti rinvenuti, sono veri e propri pezzi antichi e introvabili.

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Il geniale progetto che prende il nome “Archeoplastica – il museo degli antichi rifiuti spiaggiati” e nasce per accendere i riflettori sul problema dell’inquinamento sulle spiagge. Enzo Suma lavora come guida naturalistica ad Ostuni, e ha rinvenuto sulle spiagge di Brindisi una quantità di materiale plastico da capogiro.

Il museo è visitabile on line al link www.archeoplastica.it/ e contiene di tutto: flaconi di ketchup, attrezzi per la pesca, rasoi, applicatori per assorbenti interni e cimeli di altri tempi. Tra questi un barattolo in offerta a 570 lire, il cui prezzo può dare un’idea di quanto possa essere antico, un pallone con il logo del mondiale Italia ‘90, confezioni di brand che sono ormai falliti…

La finalità dell’iniziativa è ovviamente quella di fare prestare maggiore attenzione, non solo nel riciclare, ma nell’evitare che rifiuti plastici vengano inavvertitamente dispersi nel mare. Chi ama davvero il mare non solo deve stare attento a non farlo sporcare ma se possibile, deve impegnarsi a ripulirlo.