Abiti in pelle umana, gli scatti che terrorizzano il mondo. Non ci si può credere – IMMAGINI FORTI

La moda raggiunge una nuova frontiera? No, è solo la nuova campagna alquanto macabra di PETA contro gli abusi sugli animali. Le foto non sono adatte a deboli di stomaco.

pelle umana
La nuova campagna di peta con vestiti in pelle umana – Foto da Instagram

La moda, si sa, è sempre sulla cresta dell’onda ed ogni anno diventa sempre più stravagante. vedendo questi vestiti si potrebbe pensare ci si trovi davanti all’ennesimo stilista emergente con un’idea pazza e rivoluzionaria. Fortunatamente non lo è.

Questa foto in realtà fanno parte dell’ultima campagna pubblicitaria di PETA, l’organizzazione statunitense guidata da Ingrid Newkirk che si batte ogni giorno per i diritti degli animali nel mondo.

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Secondo PETA gli esseri umani non avrebbero alcun diritto sugli animali. Ciò significa che non dovrebbero poter indossare vestiti fatti con la loro pelle e la loro pelliccia e che soprattutto non dovrebbero mangiarli.

L’organizzazione statunitense è nota per le sue proteste attiviste e le sue campagne pubblicitarie estremamente crude, con l’obiettivo di colpire dritto nel cuore e nella sensibilità della gente, cercando di far aprire gli occhi su problemi come l’allevamento industriale, la raccolta di pellicce  e la sperimentazione sugli animali.

Urban Outraged. PETA lancia lo “shop online” di vestiti in pelle umana

giacca in pelle umana
Giacca in pelle umana lanciata sullo shop Urban Outraged – Foto da Instagram

Tra le tante campagne provocatorie molto forti, questa ad oggi è forse quella più d’impatto.

PETA sui suoi canali social ha lanciato il suo nuovo sito e-commerce dove apparentemente si venderebbero dei capi d’abbigliamento realizzati in pelle umana. Il sito urbanoutraged.com è attivo a tutti gli effetti. Sono presenti tutte le categorie di abbigliamento, come quella dei jeans, delle giacche e persino delle scarpe. Il tutto funziona fin quando non si aggiungono i capi al carrello. Una volta cliccato sul carrello si viene rimandati ad una pagina dove si mostrano immagini davvero crude, su come gli animali vengano trucidati per ottenere dei capi d’abbigliamento.

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Insomma non per i deboli di stomaco, ma sicuramente un modo molto potente per far arrivare il giusto messaggio: perchè questi capi ti spaventano e quelli presenti nel tuo armadio no? Perchè per la moda è inaccettabile uccidere persone per crearne dei capi di abbigliamento ma va benissimo uccidere degli animali indifesi per farlo?

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L’organizzazione ha sapientemente giocato sul nome del sito, riferendosi non così velatamente alle azioni della catena Urban Outfitters. Sembrerebbe infatti che l’azienda venda pelle animale ed altri prodotti di derivazione animale, provenienti da fornitori che sfruttano ed uccidono gli animali per la produzione di questi prodotti.