Impollinazione a rischio, i dati sono agghiaccianti. Individuata la causa del problema

L’impollinazione a rischio stando agli ultimi dati. Qual è la causa di questo fenomeno?

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(PollyDot – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’impollinazione è talmente ridotta che c’è il rischio di non averla nel prossimo futuro. A dirlo è una ricerca condotta dal dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università Bicocca di Milano. I risultati sono nello studio chiamato City climate and landscape structure shape impollinators, nectar and transported pollen along a gradient of urbanization ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Applied Ecology.

I dati sono preoccuparti, quasi agghiaccianti. Infatti, i ricercatori hanno preso in esame 40 aree di Milano da maggio a luglio 2019 e hanno così scoperto un legame diretto tra quanto riesce a produrre un impollinatore – come l’ape – e quanto è vicina una città.

L’impollinazione a rischio da cosa dipende?

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(kie-ker – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tutto dipenderebbe dal tasso di cemetificazione di una zona. Infatti, il picco di insetti impollinatori si è registrato quando la zona cementificata era inferiore al 22% del totale. Man mano che i palazzi aumentavano di densità nelle zone dove si trovavano gli insetti, questi producevano meno. Il problema non riguarda solo la presenza di fiori da impollinare o l’inquinamento, ma anche il clima.

Le stesse condizioni che riducono la possibilità per gli impollinatori di fare il loro lavoro aumenterebbero, invece, la massa zuccherina disponibile per produrre il nettare dalle piante. Infatti, la cementificazione e le piogge intense aumentano questa massa, ma sono un ostacolo per gli insetti impollinatori.

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Eppure, esiste un modo per aiutare questi animali e l’ecosistema. Infatti, i ricercatori hanno scoperto che le piante da polline sono davvero poche nelle città. Infatti, si preferiscono quelle ornamentali, perché sono più facili da gestire e possono restare belle tutto l’anno. Invece, andrebbero piantati più fiori da polline, per aumentare l’impollinazione e avere così la possibilità ai frutti di crescere.

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Infatti, l’impollinazione serve proprio alle piante per riprodursi e portare frutto. Questo non sarebbe possibile senza gli impollinatori, che usano il polline per ottenere nutrimenti e base per le proprie strutture – come gli alveari. Quindi i ricercatori sono giunti alla conclusione che c’è un collegamento diretto tra meno impollinazione e cementificazione e che questo rapporto si può esprimere con un gradiente di paesaggio, cioè con un numero che indica la densità della cementificazione in un luogo.