Carne vegetale: siamo sicuri che sia proprio sostenibile? Facciamo chiarezza

La carne vegetale è davvero sostenibile? Cosa dicono gli ultimi studi in merito e perché la carne vegetale ha un problema insospettabile.

carne vegetale sostenibile
Radicchio – (Kerstin Riemer – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La carne vegetale è davvero sostenibile? Per rispondere a questa domanda le organizzazioni no profit Food&Water Watch e Ipes-Food hanno condotto una ricerca, che si è basata anche sui valori di mercato e sulle possibilità di crescita a livello economico. I risultati sono davvero sconvolgenti, anche perché viene meno un mito, cioè quello secondo il quale la carne vegetale sia più sostenibile rispetto a quella da allevamento. Com’è possibile e cosa succede davvero alle nostre tavole? Stanno diventando più green oppure qualcosa non quadra?

La carne vegetale è sostenibile o no? Gli ultimi dati ti renderanno chiaro il fenomeno del mercato

carne vegetale ricerca
(Hans Braxmeier – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ci si è resi subito conto dai dati che la gran parte di questo tipo di carne per così dire viene prodotta da poche aziende, soprattutto multinazionali. Anche se un piccolo produttore volesse realizzarla, non ci riuscirebbe. In compenso, la domanda è in fortissima crescita negli Stati Uniti – dove lo studio è stato condotto. Secondo le ultime proiezioni, si passerà presto da un fatturato di 4,2 miliardi di dollari nel 2020 ai 28 miliardi nel 2025, in soli 5 anni. Le leve di marketing dietro a questi prodotti – chiamati anche fake meat, cioè carne falsa – sono la maggiore sostenibilità, l’etica nei confronti degli animali e un maggior benessere per le persone. È davvero così?

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In realtà, le multinazionali da un lato starebbero proponendo sul mercato carne vegetale. Con quel denaro, però, starebbero anche finanziando la ricerca sulla cosiddetta carne cruelty free, cioè la carne da laboratorio realizzata con le cellule degli animali. Gli esempi sono già presenti nel mercato americano. La multinazionale della carne tradizionale Cargill starebbe già investendo in un’azienda israeliana che produce carne in laboratorio. Non è l’unico caso.

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Una multinazionale brasiliana sarebbe diventata prima la principale azionista di una società spagnola che produce questa carne coltivata e avrebbe acquistato anche una startup olandese che si occupa di carne vegetale. Ma sono davvero salutari? Secondo la ricerca, no. Infatti, conterrebbero sale, zuccheri e additivi. Anche le proteine sarebbero più o meno quelle della carne da allevamento, almeno per gli hamburger. Anche sulla sostenibilità non è tutto così chiaro. Servono comunque mais, soia ed energia in gran quantità per poter creare la carne definita sostenibile e questo si traduce lo stesso in allevamenti intensivi e consumo di energia proveniente da fonti fossili.