Batteria usa e getta, è fatta di carta e si accende con l’acqua

Batteria usa e getta, la nuova strabiliante innovazione tecnologica green alla portata di tutti: vediamo i dettagli

batteria carta biodegradabile
Batteria di carta EMPA (foto da Facebook)

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La batteria usa e getta sembra uscita da un film di fantascienza. E invece è reale, biodegradabile e alla portata di tutti. Il progresso scientifico per fortuna non è mai pago e la creatività non ha confini. Le idee che rivoluzionano il mondo partendo dai concetti green stupiscono e si diffondono.

L’annoso problema dello smaltimento delle nocive batterie tradizionali potrebbe essere risolto in toto grazie a questo semplice quanto strabiliante pezzo di carta. E la sua ingegnosa attivazione è ancora più incredibile.

La batteria di carta che rivoluziona e stupisce; vediamo come funziona

batteria carta svolta biodegrabile
Prototipo batteria biodegradabile (foto da Facebook)

La batteria che è stata ideata e sviluppata è fatta di carta e si attiva con una semplice goccia d’acqua ed è biodegradabile. Sembra magia e invece si basa sulla concretissima stampa di tre strisce di altrettante tipologie di inchiostro.

L’innovazione arriva dalla Svizzera nello specifico dai ricercatori della Swiss Federal Laboratories for Materials Science and Tecnology di Dubendorf. Il loro prototipo può alimentare dispositivi monouso a bassa potenza e soprattutto è di facilissimo smaltimento.

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Il funzionamento è attivato da due gocce d’acqua. La porzione di carta è intrisa di cloruro di sodio e una delle estremità è ricoperta di cera. Su entrambi i lati tipologie di inchiostri differenti necessari all’accensione.

Gli inchiostri stampati su di essa sono nell’ordine grafite, polvere di zinco che fungono da polo positivo e negativo, In ultimo su entrambi i lati troviamo l’inchiostro formato da grafite e nerofumo che ha invece il compito di fare da collegamento tra i due poli e i due circuiti posti nella cera all’estremità.

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Et voilà la batteria ora è pronta per essere collegata attraverso i due circuiti al dispositivo da alimentare. Le gocce di acqua attiveranno lo scioglimento del cloruro di sodio per rilasciare ioni carichi e pronti all’alimentazione.

Certo è solo all’inizio ma il futuro di questo gioiello tecnologico è molto promettente. I limiti possono essere superati e il perfezionamento è dietro l’angolo verso il cammino green delle batterie senza più problemi di smaltimento in perfetto accordo con l’ambiente.