Semi alati degli alberi, facciamo una distinzione

Semi alati degli alberi: di che si tratta? La natura è provvista di soluzioni davvero stupefacenti per garantire la propria diffusione e sopravvivenza.

Semi alati pioppo
Pioppo – foto da pixabay

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Ma come crescono gli aberi che non sono stati piantanti per espressa volontà dell’uomo? Foreste rigogliose, giardini, aree protette e macchie verdi celano un segreto davverlo affascinante.

Oggi parliamo del meccanismo adottato dalla natura per assicurare longevità alle specie vegetali del pianeta. Come per la maggior parte delle piante, anche per gli alberi la propagazione funziona per mezzo di semi racchiusi nei frutti prodotti. Approfondiamo.

Semi alati degli alberi: come funzionano e cosa sono?

Semi alati corteccia
Betulle – foto da pixabay

Oggi parliamo di un metodo, che si basa sull’utilizzo di uno specifico elemento naturale, sfruttato dalla natura per diffondere e spargere i semi delle diverse specie vegetali sulla terra. Ogni specie è portata a perpetuare la propria stirpe, così funziona per gli animali e anche per le piante e gli uomini.

Le piante si servono del vento per propagare i semi della propria specie e assicurarsi una buona crescita in diverse zone della superficie terrestre. Nella famiglia delle piante rientrano certamente gli alberi. Questi si servono di particolari “semi alati” capaci cioè di fluttuare in estrema sintonia con il vento e servirsene come mezzo di trasporto.

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Questi semi si trovano solitamente nei frutti prodotti dagli alberi stessi, nelle pigne, ad esempio, oppure nelle bacche. Non tutti i semi sono di dimensioni osservabili: alcuni alberi ne producono di microscopici, ma in grande quantità. Sono proprio questi i semi che il vento inconsapevolmente distribuirà.

Alcuni semi sono invece racchiusi in membrane protettive. Queste sono veri e propri gusci ideati dalla natura per evitare che, in caso di ingestione da parte di animali, i semi non vengano danneggiati bensì succesivamente espulsi. Il frutto è di base la custodia del seme e mentre alcuni sono progettati per cadere a terra e proliferare, altri necessitano dell’impulso del vento.

I fiori e i semi rappresentano gli organi rirpoduttivi visibili della pianta in esame. Il seme è depositario della stirpe della pianta fanerogama, quindi (caratterizzata, cioè, dagli organi visibili di cui sopra). I semi, essendo secchi e solitamente asciutti, potranno resistere a terra sino al verificarsi delle adeguate condizioni per la germinazione.

Sono i tegumenti, ovvero la parte protettiva del seme, a garantire allo stesso protezione e conservazione in attesa della fase germinativa. I tegumenti assieme al tessuto nutritivo, porteranno il seme allo stadio iniziale dello sviluppo. I semi alati si chiamo così poichè tecnicamente provvisti di piccole “strutture alari“, memrane, pennacchi o fibre che consentono ai piccoli ciottoli di librarsi nell’aria guidati dal vento.

Vediamo quali sono le specie di albero che producono i cosiddetti semi alati, quelli, ovvero, che si propagano grazie all’azione del vento. La famiglia degli aceri presenta tutte specie dotate di semi alati provvisti di una doppia ala che gli permette di librarsi nell’aria roteando, come se avessero un’elica.

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La betulla produce i propri frutti pendenti, estremamente caratteristici, in inverno. Da questi si libereranno dei semini alati e delle piccole “squame” con il compito di disseminare la pianta. L’albero di betulla è facilmente riconoscibile per la caratteristica corteccia bianca con anelli neri. I semi del faggio, invece, sono scuri e molto geometrici, quasi spigolosi.

Questi fuoriescono dai frutti maturi dell’albero che sono simili a piccoli ricci di castagna. A differenza del seme dell’acero, provvisto di doppia ala, quello del frassino ne presenta solo una, ugualmente efficiente. Il frassino lo si riconosce per le foglie grandi e i tipici frutti a grappolo. C’è poi l’Olmo dai frutti che ricordano vagamente, nella forma, un cuore.

L’spansione membranosa tipica dei semi dell’olmo permette loro di volare per numerosi km sospinti dal vento e depositarsi poi al suolo. I frutti sono verde chiaro e si confondono facilmente con fiori e foglie. Il pioppo invece si distingue in alberi maschi e alberi femmina. I secondi producono dei grappoli di palline che a maggio si aprono rilasciando dei semi provvisti di una sottile peluria che ricordano batuffoli di ovatta.