Bioplastica da noccioli delle olive, la svolta green senza precedenti

Bioplastica da noccioli delle olive: la sfida per un’ecosostenibilità pura continua. Ecco cosa una ricercatrice è riuscita a fare

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Foto di Vagelis Dimas da Pixabay

In un mondo che va sempre di più alla deriva con un pianeta che ci manda sempre più segnali di aiuto, la svolta green sembra ancora molto lontana. Uno dei principali nemici del pianeta è la plastica.

Sebbene i progetti di plastica riciclata stanno facendo passi avanti, quella classica, derivata dal petrolio, resta quella che viene ancora impiegata dalla maggiore parte dei Paesi. Il motivo? Perché è decisamente più economica della bioplastica. Ma siamo sicuri che sia proprio così?

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Una start-up ha dimostrato che produrre bioplastica da noccioli di olive rappresenta la soluzione più economica al momento e quella più efficace per combattere la plastica monouso. Vediamo di cosa si tratta.

Bioplastica da noccioli delle olive, il progetto di Biolive

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Foto di Artvision-So da Pixabay

Ottenere bioplastica da noccioli delle olive è un progetto messo in atto da una ricercatrice turca, Duygu Yilmaz, ingegnera alimentare che ha iniziato a studiare le proprietà dei noccioli di oliva in quanto il padre le mangiava a colazione. Da qui la scoperta eccezionale: la plastica ed i semi di oliva erano molto simili.

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È nato così il suo progetto imprenditoriale di lotta alla plastica tradizionale. Quella che è riuscita ad ottenere con la sua start-up, Biolive non solo è 100% di origine vegetale ma anche biodegradabile e compostabile. I granuli di bioplastica prodotti derivano totalmente dai noccioli di oliva e rappresentano una soluzione a basso impatto ambientale.

I granuli prodotti sono impiegati in tantissimi settori in quanto sono versatili ma anche molto resistenti, il tutto senza inquinare. Dall’industria agli imballaggi fino ai giocattoli. Biolive si sta impegnando per cambiare il modo di pensare e lavorare generando un impatto sociale contro la plastica tradizionale non di poco conto.

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Una scoperta quella fatta da Duygu Yilmaz che le ha permesso di aggiudicarsi diversi premi, riconoscimenti e borse di studio. Lei non si ferma, anzi. Sta lavorando per aprire quanto prima, si pensa per aprile 2022, il suo impianto di produzione, a Tuzla in Turchia, e così la quantità di granuli di bioplastica aumenterà visibilmente.