Rifiuti, la rivoluzione sostenibile è iniziata: non farti trovare impreparato

La Legge è stata approvata e potrebbero cambiare non poche cose in maniera di rifiuti. Non farti trovare impreparato, partecipa alla rivoluzione sostenibile.

Tessuti rivoluzione sostenibile
Tessuti (Pixabay)

Se c’è una cosa che sicuramente ancora dobbiamo ben apprendere è la raccolta differenziata: carta, cartone, plastica, vetro… e tessuti. Una novità che nasce dall’entrata in vigore del Decreto Legislativo 3 settembre 2020 n. 116 avente come titolo “Attuazione della direttiva (UE) 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e attuazione della direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio”. 

Secondo quanto previsto da questo provvedimento legislativo, ci sarebbero non pochi cambiamenti in materia dei tessuti, i vestiti infatti andrebbero buttati secondo una bipartizione specifica per quanto riguarda i rifiuti, scopriamoli insieme.

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Rifiuti, rivoluzione sostenibile: cosa dobbiamo aspettarci

Tessuti rivoluzione sostenibile
Tessuti (Pixabay)

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Il nuovo provvedimento legislativo, in attuazione alla normativa comunitaria, prevede espressamente una distinzione tra riciclabile e non. Più precisamente nel cassonetto del tessile andranno riposti tutti quei capi che non possono essere in alcun modo utilizzabili. Si pensi alle calze rotte, biancheria intima inutilizzabile, insomma tutto quello che non può essere oggetto di riciclo, è da considerarsi pertanto un rifiuto. Ma questo ovviamente è diverso da quei capi che possono ancora assolvere alle propria funzione.

Gettare tra i rifiuti tessili quando questi ancora non lo sono è uno spreco di non poco conto. Alcuni Comuni dislocati sul territorio nazionale hanno predisposto dei cassoni. Lungo gli angoli della città per la raccolta di ciò che ancora può essere usato, in aiuto alle Associazioni di beneficienza che sapranno bene a chi destinare quella roba. Un’esigenza impellente che sa molto di rivoluzione se si pensa che ancora oggi il tessile è tra le fonti principali di spreco nonché maggiore causa di inquinamento.

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La ratio della norma è quella di rendere obbligatoria la raccolta differenziata degli abiti usati. Se nella tua città non ci sono ancora i cassoni per il riutilizzo, rivolgiti ai numerosi negozi che hanno fatto di queste iniziative sostenibili il proprio punto di forza; H&M solo per citarne uno.