Energia rinnovabile: si sta giocando il tutto per tutto. Ma c’è un problema, è assurdo

L’energia rinnovabile si sta davvero giocando il tutto per tutto. Purtroppo però c’è un piccolo problema. Scopriamo di cosa si tratta.

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Pannelli fotovoltaici – Foto da Pixabay

Il caro bollette ed il caro carburante stanno mettendo sempre più in ginocchi l’Italia in questi ultimi mesi.

La guerra tra Russia ed Ucraina ha ancor più peggiorato la situazione, evidenziando quanto l’Italia sia dipendente da Mosca per quanto riguarda materie prima come gas e carburanti.

Con l’avvento della guerra, infatti, molti colossi energetici come ad esempio Eni, hanno interrotto in parte i loro acquisti con lo stato sovietico, scelta che inevitabilmente si ripercuote sulle bollette.

Tagliare fuori la Russia, significa infatti tagliare fuori una grossa fetta di mercato, essendo la Russia uno dei maggiori paesi produttori di materia energia.

Tutti questi fattori hanno portato ad una crescita del costo in bolletta che è arrivato a toccare soglie del 55% in più rispetto a qualche mese fa.

In vista della situazione sempre più in bilico, il Governo Draghi ha finalmente deciso di compensare queste prossime carenze con l’energia rinnovabile.

Energia rinnovabile: l’obiettivo è lontano per la burocrazia

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Campo eolico – Foto da Pixabay

Per far fronte ad una situazione economica così instabile, il Governo Draghi si è convinto a spingere sul green.

Il 10 marzo appena passato, infatti, il consiglio dei ministri ha dato il suo appoggio per un ampliamento dei parchi eolici, dando il via alla realizzazione di 6 parchi eolici nelle pianure di Puglia; Sardegna e Basilicata.

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Grazie a questo ampliamento, si arriverebbero a produrre nel complesso fino a 418 megawatt sul suolo nazionale.

Un numero molto basso in realtà, poichè si tratterebbe solo della metà della potenza media annua che le fonti rinnovabili installate negli ultimi 7 anni possano produrre.

Insieme agli altri impianti fotovoltaici presenti in Italia, si arriverebbe ad una potenza complessiva di 1.4 gigawatt, un risultato ben lontano da quello sperato.

Per abbassare i consumi energetici e quindi il costo delle bollette, al nostro paese servirebbero almeno 8 gigawatt all’anno, così da sopperire alle carenze determinate dalla mancanza delle altre fonti energetiche.

Solo raggiungendo questa cifra si potrebbe tagliare il cordone ombelicale che ci lega economicamente alla Russia. Inoltre, questo risultato è necessario anche per poter ridurre le emissioni del 55%.

Il problema rimane sempre la burocrazia. Secondo delle stime realizzate da Legambiente, in Italia per ottenere il permesso di realizzare un campo eolico sono necessari circa 5 anni, contro i soli 6 mesi ch e la normativa inerente prevede.

Un tempo che non ci si può permettere, considerando anche come si sviluppa velocemente la tecnologia. Dopo 5 anni per una approvazione, la tecnologia fotovoltaica molto probabilmente sarà già obsoleta.

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In tutto questo tempo perso, l’Italia avrebbe già potuto staccarsi quasi completamente dalla Russia, riducendo i consumi di gas metano del 70%. Un valore non indifferente che sicuramente ci avrebbe consentito di ottenere bollette dai prezzi decisamente minori.