Carburante, cambia tutto. Cosa succede ai rincari, novità importanti per gli italiani

Ma cosa sta succedendo al carburante? Da domani cambia tutto! Ecco le ultime novità in merito alla situazione rincari.

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Persona che fa rifornimento di gasolio all’auto – Foto da Pixabay

La situazione caro carburante sembra sempre più inarrestabile. Negli ultimi giorni l’Italia è stata colpita da un rialzo dei prezzi del carburante come non si era mai visto.

In tutto il paesi, infatti, è diventato quasi impossibile riuscire a trovare un distributore con prezzi del carburante inferiori ai 2 euro.

L’Italia è letteralmente in ginocchio per via di questo improvviso picco dei prezzi, dovuto in parte alla situazione politica mondiale.

La situazione tra Russia ed Ucraina, infatti, non ha per niente giovato il nostro paese, essendo la Russia uno dei nostri principali fornitori di petrolio e gas.

Sono già diverse, infatti, le aziende che hanno deciso di interrompere momentaneamente i rifornimenti dal paese sovietico, perpetuando maggiormente l’aumento del costo a barile del greggio.

Un esempio ne è la Shell, la nota multinazionale britannica che opera nel settore petrolifero che ha da poco interrotto completamente i rifornimenti della Russia. Una scelta che potrebbe portare ad una reazione a catena da parte di tante altre aziende del settore.

Insomma, la situazione non è delle migliori ed i prezzi sono sempre più in salita. Fortunatamente per far fronte a questa situazione il Governo Draghi ha ideato una manovra per ridurre almeno in parte i costi ed evitare ripercussioni sull’economia nazionale.

La misura del Governo Draghi per abbattere i costi e il dibattito con la Cgia

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Prezzo della benzina presso un distributore – Foto da Pixabay

E’ di poche ore fa la conferenza stampa in cui il presidente del consiglio Mario Draghi ha mostrato alcune linee guida del piano per coprire la riduzione dei costi del carburante.

Tali riduzioni sono rese possibili dalla tassazione degli extraprofitti provenienti dalle aziende di energia. Grazie a questi extraprofitti verrebbero tagliati via ben 25 centesimi dal prezzo di gasolio e benzina, così da permettere agli italiani, seppur in forma minima, una tregua dai continui rincari, come il caro bollette.

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Su questo non è però d’accordo la Cgia di Mestre che afferma come il governo possa fare molto di più per abbattere i costi.

L’Associazione di Mestre ha evidenziato come un taglio di 25 centesimi, porti il costo della benzina a circa 1,93 euro al litro e del gasolio ad 1.91 euro al litro. Tagli efficaci ma non abbastanza per dare una mano sostanziosa a tutti quei cittadini che Fano uso dell’auto.

C’è da dire che questa manovra costa ben 800 milioni di euro al governo, una cifra già alta e sostenibile a stento. La proposta della Cgia sarebbe invece quella di ridurre ulteriormente le accise del 50%, arrivando a far costare la benzina e il diesel, 1,78 ed 1,74 euro al litro rispettivamente.

Per attuare questa proposta lo Stato però dovrebbe sostenere una spesa mensile di ben 1.5 miliardi di euro, una cifra ancora più difficile da sostenere, dato il delicato periodo storico in cui ci troviamo.

A soffrire maggiormente di questa situazione sono i piccoli autotrasportatori che devono sostenere spese che non riuscirebbero ad affrontare, penalizzando così la loro attività.

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Solo gli autocarri con una massa complessiva maggiore di 7.5 tonnellate, infatti, ricevono un rimborso parziale sulle accise. Purtroppo però solo l’8% degli autocarri che sono immatricolati in Italia ha massa superiore a questa cifra.